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Tiroidite cronica autoimmune

La tiroidite cronica autoimmune (o anche tiroidite di Hashimoto) è un processo infiammatorio della ghiandola tiroidea ed è una particolare forma di tiroidite caratterizzata da una cronica infiltrazione linfocitaria. Tale patologia, molto spesso silenziosa, porta di solito ad una graduale, ma progressiva e irreversibile, ipofunzione della tiroide: difatti quando la produzione di ormone tiroideo  diventa insufficiente si instaura un quadro di ipotiroidismo. La tiroidite di Hashimoto è la patologia della tiroide più frequente ed è la causa di ipotiroidismo nelle aree del mondo con un sufficiente apporto di iodio, mentre nelle aree a carenza iodica la tiroidite cronica è ancora oggi una malattia relativamente rara. Nelle donne l’incidenza è di 3,5 casi per 1000 abitanti l’anno negli uomini, invece, è più bassa (0,8 casi per 1000 abitanti l’anno). Fattori di rischio: Genetici: è dimostrata una associazione significativa tra la tiroidite di Hashimoto e alcuni antigeni di istocompatibilità. Gravidanza: una percentuale variabile dall’8% al 10% delle donne in gravidanza sviluppa una tiroidite autoimmune che ha le stesse caratteristiche della tiroidite di Hashimoto dalla quale si differenzia solamente per l’aspetto transitorio. Iodio: le sostanze contenenti iodio hanno la capacità di far precipitare un processo autoimmune nei soggetti predisposti. Età: la prevalenza della patologia tende ad aumentare con l’età. Sesso: la prevalenza della patologia è maggiore nel sesso femminile e quindi probabilmente fattori ormonali possono concorrere alla patogenesi di questa patologia autoimmune. Frequente è la comparsa di gozzo, che avviene solitamente in modo graduale, indolente senza provocare disturbi al paziente, e sebbene lo sviluppo di atrofia tiroidea dovrebbe essere il risultato finale della distruzione autoimmune della ghiandola, la progressione del gozzo verso lo stato atrofico non è di così comune riscontro. In conclusione, quindi,...

Le malattie della Tiroide

Le malattie della tiroide derivano da disfunzioni della ghiandola tiroidea, una ghiandola endocrina posta alla base del collo che produce l’ormone tiroideo, sotto forma di tirosina (T4) e triiodiotironina (T3), il quale regola moltissime funzioni del metabolismo, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. La produzione di una adeguata quantità di ormoni tiroidei è quindi indispensabile al normale accrescimento corporeo e allo sviluppo e alla maturazione dei vari apparati. La tiroide è soggetta a uno stretto controllo ormonale, da parte dell’ipofisi, mediante l’ormone tireotropo (TSH): quando si abbassano i livelli di ormone tiroideo, il TSH induce la tiroide a liberarne maggior quantità. Quando invece l’ormone tiroideo in circolazione è troppo, l’ipofisi ‘mette a riposo’ la ghiandola tiroidea. La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Lo iodio, sotto forma di ioduro, viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l’aminoacido tirosina per sintetizzare l’ormone tiroideo. Gozzo Ogni aumento di volume della ghiandola tiroidea si definisce gozzo, che si può presentare sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo. Può essere costituito da una singola area della tiroide (nodulo o gozzo uninodulare), da più aree (gozzo multinodulare) o da un aumento diffuso di tutta la ghiandola. La funzione della ghiandola può essere normale (gozzo eutiroideo) o alterata (gozzo iperfunzionante o ipofunzionante). Ipertiroidismo L’ipertiroidismo si manifesta quando la tiroide funziona in eccesso rilasciando troppo ormone nell’organismo ed è la patologia endocrina maggiormente frequente dopo il diabete mellito. L’ipertiroidismo può essere causato da numerosi fattori, come il morbo di Basedow, da una inappropriata secrezione di TSH o da una secrezione tumorale di...

Cause anticipo mestruazioni

Polimenorrea: cause anticipo mestruazioni Le cause dell’anticipo delle mestruazioni, anche chiamata polimenorrea, possono essere varie e spesso sono motivo di grande preoccupazione per le donne. Tuttavia nel corso della vita di tutte le donne è possibile avere delle alterazioni, cioè delle irregolarità del ciclo mestruale, e come prima cosa è importante capire cosa significa avere un ciclo irregolare (il consiglio è sempre comunque quello di rivolgersi sempre ad uno endocrinologo, prima di andare su google è cercare Cause anticipo mestruazioni (non fatelo mai, mi raccomando)! In primo luogo bisogna rispondere alla seguente domanda: quando è possibile dire che un ciclo mestruale è regolare o irregolare? Molte donne credono di avere il ciclo irregolare se questo non si presenta regolarmente ogni 28 – 30 giorni. Invece un ciclo mestruale per poter essere definito irregolare deve essere valutato da più punti di vista, in quanto per poter identificare la regolarità del ciclo mestruale ci si deve basare su tre elementi fondamentali: ritmo quantità durata Il ritmo (o frequenza mestruale) va calcolato contando i giorni compresi fra il primo giorno di una mestruazione e il primo giorno della mestruazione successiva. In media questo intervallo di tempo per la maggior parte delle donne è di 28-30 giorni, ma si considera regolare un ciclo che ha una frequenza abituale compresa tra i 25 e i 35 giorni. Si parla invece di ritmo irregolare quando ci sono anomalie del ritmo, della quantità e della durata. Una donna ha un ritmo mestruale irregolare quando fra i giorni di inizio di due mestruazioni successive c’è un intervallo inferiore ai 25 giorni e superiore ai 35. In particolare se il ciclo è superiore a 35 giorni  si parla di oligomenorrea, se il ciclo è inferiore ai...

Ipertiroidismo

Ipertiroidismo: cause e sintomi L’ipertiroidismo è la condizione clinica dovuta all’eccessiva sintesi e secrezione degli ormoni tiroidei, in altre parole siamo in presenza ad un’eccessiva produzione di ormoni da parte della tiroide. Il paziente affetto da ipertiroidismo può avere alterazioni importanti a carico del metabolismo, del sistema nervoso e del cuore. Nella maggior parte dei casi, se c’è un’elevata quantità di ormoni tiroidei in circolo, ciò è conseguente a una sovraproduzione della tiroide, che può quindi essere di dimensioni aumentate rispetto allo standard. L’ipertiroidismo è uno dei disturbi endocrini più frequenti e può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa – pare – di una generale maggior predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni. Sintomi L’eccessiva produzione di ormoni  causa un aumento del consumo di ossigeno e della produzione metabolica di calore, infatti gli ormoni tiroidei sono termogenici e, mentre un loro difetto è spesso alla base di un sovrappeso patologico, un eccesso si correla a disturbi come ipersudorazione, tremori, intolleranza al calore e magrezza eccessiva. L’ipertiroidismo, così come l’ipotiroidismo, è di solito associato al gozzo, cioè ad un sensibile aumento di volume e peso della tiroide. Cause Le principali cause dell’ipertiroidismo sono in ordine di frequenza: il gozzo diffuso tossico (morbo di Basedow): è la forma più frequente di ipertiroidismo e colpisce più donne che uomini; la fascia d’età in cui si manifesta prevalentemente è quella compresa fra i 20 e i 40 anni; è stata dimostrata la predisposizione genetica, ma la causa che scatena questa patologia non è ancora nota. il gozzo multinodulare tossico: tramite ecografia si può evidenziare la presenza di più noduli all’interno della tiroide, che però continua a...