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Diabete Tipo 1

Questo articolo ha l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza sul diabete di tipo 1, tuttavia il consiglio è sempre quello di rivolgervi al vostro medico specialista endocrinologo di fiducia, mi raccomando 🙂 Diabete Tipo 1 Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si palesa soprattutto nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, tuttavia non sono rari i casi in cui insorga in etĂ  adulta e/o avanzata. Ed è proprio per questo che fino a non molto tempo fa veniva chiamato diabete infantile. Il diabete mellito di tipo 1 rientra nel novero delle malattie autoimmuni in quanto è causato dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli come appertenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas, le quali hanno il compito di produrre insulina. La naturale conseguenza è la riduzione della produzione di questo ormone, il cui ruolo è quello di regolare l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule. Si verifica quindi una situazione di eccesso di glucosio nel sangue identificata con il nome di iperglicemia. La mancanza di insulina non permette al corpo di utilizzare gli zuccheri introdotti attraverso l’alimentazione che vengono così eliminati con le urine. In questa situazione il copro è costretto a produrre energia in altri modi, principalmente attraverso il metabolismo dei grassi, il che comporta la produzione dei cosiddetti corpi chetonici. L’accumulo di corpi chetonici nell’organismo, se non si interviene per tempo, può portare a conseguenze molto pericolose fino al coma. Il diabete di tipo 1 viene suddiviso in: Diabete mellito autoimmune (fino a poco tempo fa conosciuto con...

Diabete e Celichia

Diabete e celiachia sono due patologie croniche che condividono una base genetica comune, ma sono profondamente differenti nell’espressione clinica, nelle ripercussioni sull’alimentazione e nella gestione terapeutica. Secondo alcuni ricercatori la coesistenza di diabete di tipo 1 e celiachia dipende dalla tipologia similare delle due patologie, cioè dal fatto che entrambe riconoscano una componente autoimmunitaria. La celiachia non richiede una gestione complessa come il diabete, non ci sono parametri da monitorare piĂą volte al giorno, nĂ© farmaci da assumere, ma semplicemente l’eliminazione dalla dieta degli alimenti che contengono glutine, con implicazioni inevitabili in termini di gusto e anche nelle relazioni sociali. Una pizza con gli amici può diventare un problema, se non è disponibile un’alternativa senza glutine. Il diabete richiede invece una gestione farmacologica – o ancor di piĂą un’autogestione – complessa e controlli medici piĂą frequenti per la prevenzione delle complicanze. La dieta non prevede la semplice limitazione/eliminazione dei dolci, ma un’equilibrata combinazione di proteine, glucidi e lipidi ad ogni pasto, personalizzata su ogni persona con diabete; inoltre è importante osservare rigorosamente gli orari dei pasti, per evitare l’insorgenza di crisi ipoglicemiche. Anche gli “sgarri” hanno conseguenze diverse: nella celiachia il conto arriva subito dopo l’assunzione dell’alimento vietato:dolori addominali, nausea, diarrea, mentre nel diabete il danno non si manifesta con sintomi immediati, bensì con le complicanze tardive dovute ai picchi di iperglicemia.   Fonte:...

Piede diabetico: i fattori di rischio (diabete)

Il diabete può danneggiare i nervi e i vasi dei piedi con conseguente riduzione della sensibilitĂ  e aumento del rischio di lesioni e ulcere. Il piede diabetico è una patologia da tenere regolarmente sotto controllo ed identificare i fattori di rischio di una o piĂą ulcere ai piedi è il problema principale per effettuare una precoce prevenzione della malattia ed eventuale cura. I numerosi studi condotti hanno indicato diversi fattori – sia generali che locali – che favoriscono l’insorgenza di ulcere del piede, ma con accordo praticamente unanime si ritiene che i fattori piĂą importanti siano rappresentati dalla presenza di una neuropatia sensitivo-motoria periferica e/o di una arteriopatia obliterante agli arti inferiori, complicanze che coinvolgono 1 paziente su 4 dopo circa 10 / 15 anni dall’insorgenza del diabete. Prevenzione primaria al piede diabetico perdita di sensibilitĂ  propriocettiva (percezione di sĂ© in rapporto allo spazio circostante, al mondo esterno) l’assenza dei riflessi tendinei e dei polsi arteriosi periferici segni di scarsa circolazione ai piedi (cute fredda, perdita dei peli, unghia che crescono male etc.) alterazioni cutanee (secchezza della pelle, arrossamenti in aree articolari, ipercheratosi alla pianta del piede, fissurazioni e macerazioni, disturbi alle unghie) deformazioni congenite ed acquisite (dita in griffe, dita a martello, alluce valgo) rigiditĂ  articolare (piede rigido) eventuali amputazioni precedenti fattori di rischio tradizionali: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, sedentarietĂ , fumo di sigaretta Fonte:...